WhatsApp è un’applicazione di messaggistica istantanea che permette ai suoi utenti di scambiare messaggi sia di testo che multimediali, funziona su smartphone e su pc, per utilizzarla basta una connessione a Internet e viene associata ad un numero di telefono dell’utente.
Per una comunicazione innovativa, all’avanguardia e di grande utilità però l’app WhatsApp in Concessionaria può essere molto limitante e problematica. AutoMovie è invece a piattaforma di storytelling multimediale dotato di machine learning indispensabile agli operatori del settore automotive.
Negli ultimi anni, molti analisti hanno osservato come il settore automotive e quello della comunicazione online necessitino sempre più di integrazione e di innovazione.
Oggi giorno WhatsApp è l’applicazione dedicata alla messaggistica istantanea più famosa e più utilizzata al mondo.
Principale funzionalità offerta da WhatsApp è quella di permettere lo scambio in modo istantaneo di messaggi testuali, immagini, video, documenti, audio e posizioni sfruttando una connessione internet.
Offre anche la possibilità di effettuare chiamate e videochiamate sempre sfruttando la connessione dati.
Il servizio WhatsApp è offerto in modo gratuito e multipiattaforma: presente infatti l’applicazione per Android e iOS, un client desktop sia per Windows che Mac e anche una versione web, da utilizzare direttamente dal nostro browser.
A tutti gli effetti si tratta di un’interfaccia verso lo smartphone, che si limita a funzionare se il dispositivo è connesso ad internet (non ha un’app dedicata ai tablet).
Whatsapp in Concessionaria: perché evitarlo?
Dopo aver descritto l’applicazione WhatsApp vediamo ora perché l’uso di Whatsapp in Concessionaria può essere limitante e problematico.
- WhatsApp non è un’applicazione di proprietà e pertanto non garantisce sicurezza al concessionario che un bel giorno potrebbe vedersi sparire l’app e la conseguente perdita di dati.
- Non consente il multiaccesso (per cambiare dispositivo dovrete effettuare nuovamente la configurazione), pertanto la comunicazione è legata al dispositivo su cui è installata la app, che sia un dispositivo personale o aziendale e diventa quindi problematico il controllo e l’analisi delle performance da parte della concessionaria.
- Violazione della privacy del soggetto in possesso del dispositivo su cui è installata l’app in quanto, salvo disconnessione del dispositivo da internet, si garantisce disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, andando ben oltre agli orari di apertura e chiusura dei concessionari.
- Una volta inviato un contenuto si può solo verificare se il messaggio è stato inviato e visualizzato attraverso le spunte, ma non si riesce ad identificare il sentiment del cliente finale coinvolto.
- WhatsApp non consente di mantenere uno storico dei contenuti inviati in generale, e quindi la costruzione di un database utile anche per il futuro.
- L’invio di allegati ha dei limiti: WhatsApp comprime infatti le foto e i video che vengono inviati, mentre l’invio di file PDF prevede un limite massimo di 100 MB per il singolo file.
- Quando si usa WhatsApp le informazioni dei contatti sono salvate nella rubrica dello smartphone. Non si può tracciare “la storia” dei clienti, e sarà possibile contattarli solo su WhatsApp (no multicanalità di comunicazione).
Nel settore Automotive si osservano:
- diffidenza da parte di un cliente sempre più informato;
- maggiore qualità del prodotto (meno necessità di intervento after sales);
- diminuzione dei momenti di contatto con il cliente;
- difficoltà a far percepire la qualità del servizio;
- facile confrontabilità di prezzo.
Secondo studi e statistiche la comunicazione video nel settore Automotive rappresenta una soluzione interessante ed utile:
- il 78% delle persone guarda video online ogni settimana e il 55% ogni giorno (Hubspot);
- sui dispositivi mobili, il consumo di video è aumentato di oltre il 2000% in 5 anni (Facebook);
- sui dispositivi mobili, il tempo sui video è 5 volte di quello sulle foto (Facebook);
- il tempo che gli utenti dedicano a consumare contenuti video su Instagram aumenta di oltre l’80% ogni anno (Instagram).
Alla luce di queste osservazioni è necessario uno strumento flessibile che possa aiutare i dealer a:
- massimizzare la user experience di operatori e clienti;
- valorizzare la professionalità;
- comunicare massimizzando la pertinenza;
- interagire in modo dinamico e immediato;
- coinvolgere il cliente;
- trasformare in “storia da raccontare” il proprio lavoro.
Serve dunque una vera e propria piattaforma di storytelling basata su video. AutoMovie è la piattaforma di storytelling multimediale con sistemi di machine learning e intelligenza artificiale per il settore Automotive che trasforma la relazione con il cliente e consente:
- organizzazione delle informazioni in un database centralizzato
- facilità di ricerca anche da personale alternativo a chi l’ha prodotto
- tracking delle visualizzazioni dei video
- professionalità della comunicazione
- possibilità di aggiungere elementi di interazione nella pagina di destinazione
- monitoraggio delle interazioni con i clienti e raccolta di tutti i dati relativi alle conversazioni che vengono generate con personale qualificato