Whatsapp in Concessionaria: 7 motivi per evitarlo

18 Settembre 2022

WhatsApp è un’applicazione di messaggistica istantanea che permette ai suoi utenti di scambiare messaggi sia di testo che multimediali, funziona su smartphone e su pc, per utilizzarla basta una connessione a Internet e viene associata ad un numero di telefono dell’utente.

Per una comunicazione innovativa, all’avanguardia e di grande utilità però l’app WhatsApp in Concessionaria può essere molto limitante e problematica. AutoMovie è invece a piattaforma di storytelling multimediale dotato di machine learning indispensabile  agli operatori del settore automotive.

Negli ultimi anni, molti analisti hanno osservato come il settore automotive e quello della comunicazione online necessitino sempre più di integrazione e di innovazione.

Oggi giorno WhatsApp è l’applicazione dedicata alla messaggistica istantanea più famosa e più utilizzata al mondo.

Principale funzionalità offerta da WhatsApp è quella di permettere lo scambio in modo istantaneo di messaggi testuali, immagini, video, documenti, audio e posizioni sfruttando una connessione internet. 

Offre anche la possibilità di effettuare chiamate e videochiamate sempre sfruttando la connessione dati.

Il servizio WhatsApp è offerto in modo gratuito e multipiattaforma: presente infatti l’applicazione per Android e iOS, un client desktop sia per Windows che Mac e anche una versione web, da utilizzare direttamente dal nostro browser. 

A tutti gli effetti si tratta di un’interfaccia verso lo smartphone, che si limita a funzionare se il dispositivo è connesso ad internet (non ha un’app dedicata ai tablet).Whatsapp in Concessionaria

Whatsapp in Concessionaria: perché evitarlo?

Dopo aver descritto l’applicazione WhatsApp vediamo ora perché l’uso di Whatsapp in Concessionaria può essere limitante e problematico.

  1. WhatsApp non è un’applicazione di proprietà e pertanto non garantisce sicurezza al concessionario che un bel giorno potrebbe vedersi sparire l’app e la conseguente perdita di dati.
  2. Non consente il multiaccesso (per cambiare dispositivo dovrete effettuare nuovamente la configurazione), pertanto la comunicazione è legata al dispositivo su cui è installata la app, che sia un dispositivo personale o aziendale e diventa quindi problematico il controllo e l’analisi delle performance da parte della concessionaria.
  3. Violazione della privacy del soggetto in possesso del dispositivo su cui è installata l’app in quanto, salvo disconnessione del dispositivo da internet, si garantisce disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, andando ben oltre agli orari di apertura e chiusura dei concessionari.
  4. Una volta inviato un contenuto si può solo verificare se il messaggio è stato inviato e visualizzato attraverso le spunte, ma non si riesce ad identificare il sentiment del cliente finale coinvolto.
  5. WhatsApp non consente di mantenere uno storico dei contenuti inviati in generale, e quindi la costruzione di un database utile anche per il futuro. 
  6. L’invio di allegati ha dei limiti: WhatsApp comprime infatti le foto e i video che vengono inviati, mentre l’invio di file PDF prevede un limite massimo di 100 MB per il singolo file.
  7. Quando si usa WhatsApp le informazioni dei contatti sono salvate nella rubrica dello smartphone. Non si può tracciare “la storia” dei clienti, e sarà possibile contattarli solo su WhatsApp (no multicanalità di comunicazione).

Nel settore Automotive si osservano:

  • diffidenza da parte di un cliente sempre più informato;
  • maggiore qualità del prodotto (meno necessità di intervento after sales);
  • diminuzione dei momenti di contatto con il cliente;
  • difficoltà a far percepire la qualità del servizio;
  • facile confrontabilità di prezzo.

Secondo studi e statistiche la comunicazione video nel settore Automotive rappresenta una soluzione interessante ed utile:

  • il 78% delle persone guarda video online ogni settimana e il 55% ogni giorno (Hubspot);
  • sui dispositivi mobili, il consumo di video è aumentato di oltre il 2000% in 5 anni (Facebook);
  • sui dispositivi mobili, il tempo sui video è 5 volte di quello sulle foto (Facebook);
  • il tempo che gli utenti dedicano a consumare contenuti video su Instagram aumenta di oltre l’80% ogni anno (Instagram).

Alla luce di queste osservazioni è necessario uno strumento flessibile che possa aiutare i dealer a:

  • massimizzare la user experience di operatori e clienti;
  • valorizzare la professionalità;
  • comunicare massimizzando la pertinenza;
  • interagire in modo dinamico e immediato;
  • coinvolgere il cliente;
  • trasformare in “storia da raccontare” il proprio lavoro.

Serve dunque una vera e propria piattaforma di storytelling basata su video. AutoMovie è la piattaforma di storytelling multimediale con sistemi di machine learning e intelligenza artificiale per il settore Automotive che trasforma la relazione con il cliente e consente:

  • organizzazione delle informazioni in un database centralizzato
  • facilità di ricerca anche da personale alternativo a chi l’ha prodotto
  • tracking delle visualizzazioni dei video
  • professionalità della comunicazione
  • possibilità di aggiungere elementi di interazione nella pagina di destinazione
  • monitoraggio delle interazioni con i clienti e raccolta di tutti i dati relativi alle conversazioni che vengono generate con personale qualificato
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